
Con l’arrivo della stagione estiva e l’aumento esponenziale della popolazione nelle isole minori, l’Asp di Trapani rilancia il Progetto Trinacria, attivo fino al 15 ottobre 2025 nell’arcipelago delle Egadi. L’iniziativa, già collaudata in passato con risultati positivi, si propone di ottimizzare l’assistenza sanitaria nelle isole di Favignana, Levanzo e Marettimo, aree caratterizzate da forti criticità logistiche e da una storica difficoltà di accesso ai servizi essenziali, aggravata nei mesi estivi dall’arrivo di migliaia di turisti.
Al centro del progetto c’è il rafforzamento del presidio infermieristico: l’Azienda sanitaria ha infatti disposto la proroga dei contratti delle cinque unità di personale infermieristico già attive sul territorio, raddoppiando le ore mensili di servizio.
Gli operatori saranno distribuiti nei Punti di Primo Intervento (PPI), in particolare a Favignana, sede della struttura sanitaria più attrezzata dell’arcipelago, ma anche nelle altre isole, garantendo un servizio costante e tempestivo, in stretto coordinamento con la centrale operativa del 118.
“Il nostro impegno – fa sapere la direzione strategica dell’Asp di Trapani – è assicurare anche nei territori più difficili da raggiungere servizi sanitari dignitosi ed efficienti. Il Progetto Trinacria rappresenta una risposta concreta ai bisogni di salute della popolazione residente e stagionale”.
Obiettivo dell’intervento è quello di garantire la continuità assistenziale, ridurre i tempi di intervento nelle urgenze, evitare il sovraccarico dei Pronto Soccorso sulla terraferma e offrire, anche in luoghi remoti, un primo livello di assistenza sanitaria.
Il Progetto Trinacria si inserisce in una visione più ampia di sanità territoriale e integrata, in grado di rispondere ai bisogni dei cittadini anche nelle cosiddette “aree interne” e insulari, dove le distanze e la scarsità di personale spesso compromettono il diritto alla salute.
Fino al 15 ottobre, gli abitanti e i visitatori delle Egadi potranno contare su una presenza sanitaria strutturata, segno di un’attenzione crescente verso le periferie del sistema. Un piccolo passo, ma concreto, verso una sanità che non si fermi alle grandi città.