Confronto interdisciplinare e innovazione terapeutica hanno caratterizzato la seconda edizione dell’Incontro Nazionale AIGEF Sicilia, promosso dall’Associazione Italiana di Ginecologia Estetica e Funzionale e ospitato all’Hotel Parco degli Aragonesi di Catania.
Oltre 40 specialisti provenienti da tutta Italia hanno animato due intense giornate di lavori, confermando l’importanza crescente di una ginecologia capace di coniugare estetica, funzione e benessere psico-fisico della donna.
«Abbiamo costruito uno spazio di confronto aperto e sinergico – afferma il responsabile scientifico Rosario La Spina – che mette al centro il benessere femminile in tutte le sue sfaccettature: salute, funzionalità, intimità e qualità della vita».
Temi chiave come la medicina rigenerativa, le terapie conservative e la personalizzazione dei trattamenti hanno rappresentato i cardini attorno a cui si è articolato il congresso.
Innovazione e qualità della vita: al centro c’è la donna
«Trattiamo argomenti all’avanguardia, come laser, radiofrequenza ed endocannabinoidi – ha spiegato la dottoressa Giuliana Giudice, coordinatrice scientifica SIME – ma il nostro focus resta la qualità della vita femminile. Il nostro obiettivo è farla stare bene, in ogni fase dell’esistenza». La sua relazione ha approfondito in particolare l’uso del cannabidiolo nelle patologie dolorose come vulvodinia ed endometriosi.
Il dottor Domenico Leonardi ha illustrato l’elettroporazione vaginale, definita come “una siringa virtuale” per la veicolazione non invasiva di principi attivi: «È efficace nell’atrofia vulvo-vaginale, nella dispareunia e nel dolore pelvico cronico. La sua forza? Integrare approcci diversi in cure su misura».
Il dottor Giuseppe Calvo ha sottolineato l’importanza della diagnosi precoce nei miomi uterini: «Una refertazione ecografica corretta è cruciale per proteggere fertilità e gravidanze, specie nei percorsi di procreazione assistita».
Focus su prevenzione, rigenerazione e chirurgia funzionale
Di prevenzione ha parlato il dottor Alessandro D’Afiero, con riferimento al prolasso pelvico: «Le alterazioni del pavimento pelvico sono frequenti e correlate anche a stili di vita. Occorre educare le pazienti e offrire trattamenti efficaci e conservativi».
Sulla stessa linea il dottor Angelo Tarascio: «Oggi non si toglie più l’utero. Interveniamo sui legamenti e sui tessuti di sostegno, salvaguardando sessualità, continenza e fertilità».
Il professor Sebastiano Caudullo ha presentato l’intervento di sospensione al legamento sacrospinoso, evitando l’uso di reti: «Rigeneriamo i tessuti, riduciamo il rischio di recidiva e rispettiamo la fisiologia femminile».
Personalizzazione e approccio sartoriale alla terapia
«Ogni paziente è un mondo a sé – ha ribadito il dottor Fabio Bonaffini – e la medicina deve rispondere con soluzioni sartoriali, costruite sulle esigenze individuali». La dottoressa Alessandra Lusi ha mostrato l’efficacia dell’ecografia ad alta frequenza per diagnosticare con precisione le patologie vulvari: «È uno strumento fondamentale, soprattutto in menopausa e in ambito oncologico».
Medicina rigenerativa: nuove frontiere per ogni età
Dalla medicina rigenerativa arrivano risposte concrete: la dottoressa Elena Fasola ha parlato dell’uso del filler vulvare non solo in chiave estetica, ma anche funzionale. «Ripristina tono, forma e protezione in menopausa».
Il dottor Franco Anglana ha evidenziato la valenza terapeutica della cosmesi genitale galenica: «È tempo che diventi parte della routine quotidiana. Possiamo mantenere idratazione e tonicità anche in età avanzata».
Molto apprezzato l’intervento del dottor Max Brambilla, che ha affrontato la chirurgia post-bariatrica: «Puboplastica e lipofilling completano l’intervento estetico restituendo armonia e autostima dopo un grande dimagrimento».
La dottoressa Arlene Villanuoeva ha proposto un trattamento innovativo con fibroblasti autologhi: «Una soluzione preziosa per donne oncologiche o non candidabili all’ormonoterapia. Rigeneriamo in modo naturale e sicuro».
Microbiota, genetica e nuove connessioni terapeutiche
Il professor Pio Maria Furneri ha posto l’attenzione sul ruolo del microbiota vaginale: «Il dialogo tra microbiologi e clinici è determinante per costruire protocolli integrati, efficaci e personalizzati».
Il professor Filippo Murina ha presentato un focus sul legame tra genetica, microbioma e dolore vulvare: «Con i nuovi test genetici possiamo prevenire e trattare meglio. I probiotici, i preparati topici e gli approcci integrati stanno aprendo nuove strade terapeutiche».
Benessere psico-fisico: un approccio integrato
La dottoressa Laura Alessi ha parlato dell’alopecia androgenetica in menopausa, sottolineando l’impatto psicologico del problema: «Serve un lavoro integrato tra ginecologi, dermatologi e psicologi».
Il dottor Nicola Caporale ha infine illustrato il potenziale degli esosomi nella rigenerazione vulvare: «Con proprietà immunomodulanti e rigenerative, sono utili in patologie croniche come il lichen sclerosus».
Una rete che cresce, una ginecologia che evolve
«Eventi come questo sono fondamentali – ha concluso Caporale – per condividere esperienze, superare le disparità regionali e costruire una medicina sempre più a misura di donna».
Il congresso ha rafforzato il ruolo della ginecologia estetica e funzionale come ponte tra scienza, salute e benessere. Un’occasione che conferma la Sicilia come laboratorio di dialogo clinico nazionale, aperto a tutte le discipline che mettono al centro la dignità e la qualità della vita femminile.