logo

Testata registrata al tribunale di Catania

logo
la comunicazzione come la facciamo noi 300x250.jpeg

CONTATTI

 

redazione@sudsalute.it
direttore@sudsalute.it
editore@sudpress.it
tel: +39 339 7008876 (solo messaggi wapp)

Direttore editoriale

Pierluigi Di Rosa


facebook
instagram
whatsapp

Il Ben-Essere la nostra missione

Direttore Responsabile

Elisa Petrillo

LA TESTATA:

 

Registrazione Tribunale di Catania n. 18/2010

PIVA 04818090872 - ROC 180/2021
Edito da: Sudpress S.r.l. zona industriale, c.da Giancata s.n. 

95121 Catania

Cibi ultra-processati, l’allarme della scienza: un pericolo sottovalutatoWalk of Life Telethon 2025: a Catania la ricerca cammina tra musica, solidarietà e speranzaAl via la Walk of life Telethon 2025: Oggi alle 10:30, inaugurazione del Villaggio della Ricerca Scientifica in Piazza UniversitàInaugurato a Biancavilla il Centro ABA della Cooperativa Casa, che accoglie bambini e adolescenti autisticiQuanto costa un ricovero ospedaliero? Dall'AGENAS un confronto tra le regioni italiane: sorprese e disparità«Amiche per le Donne», la solidarietà continua: a Scordia un nuovo gesto a favore di Ibiscus
e se sudpress tornasse di carta (1)
newspaper-background-concept (1).jpeg

Obesità e depressione: un legame silenzioso anche quando i valori metabolici sono nella norma

2025-04-15 07:15

Redazione

Notizie, Benessere & LifeStyle,

Obesità e depressione: un legame silenzioso anche quando i valori metabolici sono nella norma

Obesità anche con parametri sani può aumentare il rischio di depressione, specie in donne e occidentali.

obedon.png

La cosiddetta obesità "metabolicamente sana" potrebbe non essere così innocua come si pensava: chi ne è affetto ha un rischio aumentato di soffrire di depressione.

 

Il peso del benessere mentale nascosto dietro una condizione clinica apparentemente stabile

Un nuovo studio pubblicato sull'International Journal of Obesity getta luce su un aspetto spesso trascurato dell'obesità: l'impatto sulla salute mentale anche in assenza di anomalie metaboliche.

 

Cosa dice la ricerca

Un team guidato da Hong Zhou della University of South China ha analizzato dati provenienti da 11 studi, coinvolgendo quasi 1,3 milioni di partecipanti.

L'obiettivo: valutare il rischio di depressione tra diverse categorie di individui in base al loro profilo metabolico e al loro peso corporeo.

I soggetti sono stati suddivisi in quattro gruppi:

  • MHNO (metabolicamente sani e non obesi);
  • MHO (obesi ma metabolicamente sani);
  • MUO (obesi e con disturbi metabolici);
  • MUNO (non obesi ma con disturbi metabolici).

 

I risultati sorprendenti

Il gruppo MHO, spesso considerato clinicamente "sicuro", ha mostrato un rischio di depressione maggiore rispetto al gruppo MHNO con un odds ratio (OR) di 1,08.

 

Il rischio cresce ulteriormente nei soggetti con problemi metabolici, indipendentemente dal peso:

  • MUO: OR 1,30
  • MUNO: OR 1,15

 

Donne e occidentali più a rischio

La correlazione tra obesità metabolicamente sana e depressione è risultata più marcata:

nelle donne (OR 1,14);

nei soggetti nordamericani (OR 1,26) ed europei (OR 1,23).

 

Secondo gli autori, queste differenze potrebbero derivare dalla stigmatizzazione sociale dell'obesità nei Paesi occidentali, che alimenta stress e pressione psicologica.

 
Perché è importante

"L'obesità è un fattore di rischio modificabile per la depressione," spiegano i ricercatori. "Identificare e monitorare questo rischio nei soggetti MHO può avere un impatto significativo sulla prevenzione di disturbi psichiatrici."

 

La situazione in Italia

Nel nostro Paese, secondo l'Indagine PASSI 2022-2023, il 40% degli adulti presenta problemi di eccesso di peso:

  • 3 su 10 sono in sovrappeso;
  • 1 su 10 è obeso.

 

Il 6% degli adulti italiani manifesta sintomi depressivi, con percentuali più alte tra:

  • le donne (7%),
  • chi ha difficoltà economiche (19%),
  • i precari (8%),
  • chi ha bassa istruzione (10%),
  • chi vive da solo (7%),
  • chi ha patologie croniche (11%).

 

La condizione di obesità metabolicamente sana non dovrebbe essere sottovalutata. 

Oltre al controllo dei parametri clinici, è fondamentale includere screening psicologici regolari per individuare segni di disagio mentale.

Medici, psicologi e istituzioni devono collaborare per sviluppare strategie di prevenzione su misura, soprattutto per le categorie più vulnerabili.

Concessionaria pubblicitaria

schermata 2024-09-15 alle 17.49.05