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La ricetta dei sistemi sanitari vincenti: cosa funziona davvero e dove l’Italia può migliorare

2025-04-03 06:00

Redazione

Notizie,

La ricetta dei sistemi sanitari vincenti: cosa funziona davvero e dove l’Italia può migliorare

È il momento di agire: la salute pubblica non può più aspettare.

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Un nuovo studio dell'OCSE rivela i segreti dei Paesi con i migliori sistemi sanitari e mostra luci e ombre del modello italiano. Attraverso un'analisi comparativa aggiornata al 2023, l'organizzazione ha identificato gli elementi chiave che distinguono i sistemi più efficaci e quelli in difficoltà, offrendo così una mappa chiara per orientare riforme e strategie di investimento.

I sistemi sanitari che funzionano meglio: cosa li rende vincenti

Secondo il report OCSE aggiornato al 2023, i sistemi sanitari più performanti si trovano nei Paesi Bassi, Svizzera, Germania, Israele e Slovacchia. Questi Stati non solo garantiscono l'accesso alle cure, ma puntano con decisione sulla qualità, sull'efficienza e sulla prevenzione.

Questi Paesi condividono alcune caratteristiche fondamentali:

Incentivi finanziari per medici e strutture orientati al miglioramento della qualità delle cure.

Gatekeeping efficace, ovvero un forte ruolo dei medici di base nel regolare l'accesso agli specialisti, evitando sovraccarichi inutili del sistema.

Integrazione efficiente tra medicina generale, specialistica e ospedaliera, che riduce la frammentazione dei percorsi terapeutici.

A completare questo quadro virtuoso si aggiungono l'utilizzo intelligente della tecnologia, una governance sanitaria ben strutturata e una cultura della valutazione costante dei risultati.

Questi elementi contribuiscono a creare un ecosistema sanitario capace di offrire cure di qualità, ridurre gli sprechi e migliorare gli esiti clinici, rendendo tali modelli un riferimento internazionale.

I peggiori sistemi sanitari: dove si sbaglia

All'estremo opposto, Estonia, Lettonia e Lituania rappresentano i fanalini di coda in Europa, con performance ben al di sotto della media OCSE.

I motivi principali sono:

Frammentazione dei servizi sanitari, che genera discontinuità nelle cure.

Scarsa regolamentazione, che porta a inefficienze strutturali.

Pochi incentivi economici per l'innovazione e la qualità delle cure, ostacolando l'adozione di pratiche avanzate.

In questi Paesi si registrano alti tassi di mortalità evitabile, tempi di attesa lunghi e un utilizzo poco efficiente delle risorse disponibili.

Il risultato è un sistema percepito come inadeguato da parte dei cittadini, con conseguenze sulla fiducia pubblica e sulla salute complessiva della popolazione.

Italia tra luci e ombre: promossa in accessibilità, bocciata in innovazione

Il sistema sanitario italiano si posiziona in una zona grigia della classifica OCSE: promosso per l'accessibilità e la protezione economica, ma con ampi margini di miglioramento in ambito gestionale e tecnologico. Una fotografia che racconta di un sistema solido nei principi ma rallentato nella sua evoluzione.

Punti di forza del SSN italiano

Continuità delle cure: ogni cittadino ha un medico di riferimento, garantendo così un legame costante con il sistema sanitario.

Protezione finanziaria: spese sanitarie dirette contenute per le famiglie, che evitano così barriere economiche all'accesso.

Regolamentazione del personale medico: un equilibrio tra flessibilità e controllo che mantiene un buon livello organizzativo e di sicurezza per i pazienti.

Le criticità da affrontare

Digitalizzazione insufficiente: basso utilizzo delle cartelle cliniche elettroniche e strumenti digitali, che rallenta diagnosi e coordinamento.

Mancanza di incentivi alla qualità per i medici di base, con scarso riconoscimento delle best practices.

Spesa sanitaria poco efficiente: costi elevati non sempre giustificati dai risultati, a causa anche della mancata razionalizzazione delle risorse.

Serve un piano concreto per colmare questi gap strutturali, partendo dalla valorizzazione del capitale umano e dall’adozione di modelli gestionali più avanzati.

Lezione OCSE: dove investire per colmare il gap

Dallo studio emerge che i sistemi più performanti non sono solo quelli che spendono di più, ma quelli che sanno spendere meglio, scegliendo obiettivi chiari e strumenti efficaci.

Per l'Italia, le priorità sono chiare:

Riforma degli incentivi per valorizzare la qualità dell'assistenza, premiando l'efficienza e la presa in carico globale del paziente.

Integrazione dei servizi tra medicina di base, specialistica e ospedaliera, per costruire percorsi di cura fluidi e senza interruzioni.

Digitalizzazione spinta per ottimizzare i processi clinici e amministrativi, migliorando sia la gestione interna che l’esperienza del cittadino.

Solo attraverso un impegno sinergico tra Stato, Regioni e professionisti della salute si potranno raggiungere questi obiettivi ambiziosi.

Il futuro del sistema sanitario italiano passa da qui

Rendere il SSN più moderno, efficiente e reattivo è possibile. Ma servono scelte politiche coraggiose, investimenti mirati e una visione strategica di lungo termine.

Occorre trasformare le criticità in opportunità, utilizzando i dati OCSE come bussola per orientare le riforme.

È il momento di agire: la salute pubblica non può più aspettare.

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