
Tra benefici e disagi, la scienza si divide sull'efficacia dell'ora legale. Ecco cosa dicono esperti e dati scientifici su una pratica sempre più discussa.
Il 30 marzo è tornata l'ora legale: un'ora in meno di sonno, un'ora in più di dibattito
Nella notte tra sabato 29 e domenica 30 marzo, le lancette dell’orologio hanno fatto l'ennesimo balzo di un’ora in tutta Italia per segnare il ritorno dell’ora legale.
Una routine che si ripete da decenni, ma che continua a dividere l’opinione pubblica e il mondo scientifico.
Per molti è una misura utile al risparmio energetico.
Per altri, invece, rappresenta un rischio per la salute e una fonte di stress sociale.
Ma cosa c’è davvero dietro questo semplice spostamento d’orario?
I problemi: sonno alterato e impatti sulla salute
Il prezzo dell’ora in meno: irritabilità, stress e problemi cardiaci
Il primo e più immediato effetto dell’ora legale è la perdita di un’ora di sonno.
Questo cambiamento può sembrare minimo, ma numerosi studi collegano l’alterazione del ritmo circadiano a un aumento di:
- Irritabilità e stanchezza nei giorni successivi
- Disturbi del sonno
- Aumento di infarti e ictus
- Incidenti stradali e infortuni sul lavoro
“Le persone che si svegliano al buio rimangono assonnate più a lungo”, afferma la neurologa Joanna Fong-Isariyawongse dell’Università di Pittsburgh.
La luce serale prolungata, infatti, inibisce la produzione di melatonina, rendendo più difficile l’addormentamento e alterando il ciclo naturale del riposo.
Il punto di vista degli scienziati: pro e contro dell’ora legale
Chi è favorevole?
Alcuni fisici, come José María Martín-Olalla dell’Università di Siviglia, difendono il cambio d’orario:
“È una soluzione pratica per adattare i ritmi sociali alla luce naturale”.
Nelle società preindustriali, le persone modificavano spontaneamente i propri orari in base alle stagioni.
Oggi, con orari fissi per lavoro e scuola, il cambio d’ora cerca di colmare questo divario.
Secondo Martín-Olalla, inoltre, i danni associati al cambio sono spesso esagerati e difficili da isolare rispetto alle normali variazioni stagionali.
Anche il neuroscienziato Derk-Jan Dijk dell’Università del Surrey concorda:
“Gli effetti negativi attribuiti all’ora legale potrebbero essere sopravvalutati”.
Chi è contrario?
Molti esperti del sonno e neurologi non sono d’accordo.
Organizzazioni mediche come l’American Academy of Sleep Medicine raccomandano l’adozione permanente dell’ora solare, per evitare:
- alterazioni croniche del ritmo circadiano
- impatti sulla produttività
- costi sanitari indiretti
La neurologa Karin Johnson sottolinea la difficoltà di trovare una soluzione universale, a causa delle differenze nei ritmi biologici individuali.
Soluzioni alternative: ora solare permanente e orari più flessibili
Mentre negli Stati Uniti il 54% della popolazione si dichiara favorevole all’abolizione del cambio d’ora, in Europa e in Italia il dibattito è ancora aperto.
Alcuni esperti propongono un’idea semplice ma rivoluzionaria:
non cambiare più l’orologio, ma cambiare le abitudini.
“Invece di spostare le lancette, bisognerebbe consentire a scuole e aziende di adattare i propri orari alla luce naturale”, suggerisce ancora la dottoressa Fong-Isariyawongse.
Conclusioni: restare o cambiare? Il tempo ce lo dirà
Il cambio all’ora legale, seppur consolidato, rimane una pratica controversa.
Tra vantaggi in termini di luce serale ed eventuali risparmi energetici da un lato, e problemi di salute e disagi psicofisici dall’altro, la questione rimane aperta.
Sarà il tempo, ancora una volta, a dirci se continueremo a cambiare le lancette o le nostre abitudini.