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Catania soffoca nello smog: seconda città in Italia per inquinamento da PM10

2025-02-10 05:00

Redazione

Notizie, Sanità Pubblica, Benessere & LifeStyle,

Catania soffoca nello smog: seconda città in Italia per inquinamento da PM10

È una seria emergenza di salute pubblica: l'appello dell'associazione Free Green Sicilia che denuncia: a Catania una sola centralina per il controllo antismog

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Il livello di inquinamento a Catania è emergenza di salute pubblica

Abbiamo già scritto del peggioramento della qualità dell'aria e dell'allarme lanciato dai medici dell'ISDE.

 

Adesso l'ultimo rapporto "Mal'Aria di città 2025" di Legambiente che rivela dati allarmanti: Catania si posiziona al secondo posto in Italia per l'inquinamento da polveri sottili PM10, con livelli di smog che mettono a serio rischio la salute pubblica.

 

Catania tra le città più inquinate d'Italia

Secondo il dossier, nel 2024 il limite giornaliero di PM10 è stato superato per oltre 35 giorni consecutivi in ben 25 città italiane su 98 monitorate. 

Catania si colloca in cima alla classifica, superando persino Milano.

Questo scenario è aggravato dall'assenza di misure adeguate per contrastare l'inquinamento atmosferico, specialmente nelle zone più trafficate della città come Viale Vittorio Veneto, dove si trova l'unica centralina rimasta attiva dopo la riduzione delle postazioni di monitoraggio da 17 a una, a seguito del D.Lgs. 155 del 2010.

Un'emergenza sanitaria ignorata

L'inquinamento atmosferico non è solo una questione ambientale, ma una vera e propria emergenza sanitaria. L'Associazione Medici per l'Ambiente (ISDE) lancia l'allarme: "Lo smog è responsabile dell'aumento di patologie respiratorie, cardiovascolari e neurodegenerative, con gravi ripercussioni sulla salute riproduttiva e sullo sviluppo infantile".

 

Nonostante le evidenze scientifiche, le istituzioni locali sembrano non adottare misure sufficienti per mitigare il problema. Nel 2024, nei giorni con picchi di inquinamento, non sono stati adottati provvedimenti per limitare il traffico veicolare, principale fonte di emissioni nocive.

Catania e il futuro: una corsa contro il tempo

L'Unione Europea impone nuove restrizioni sulla qualità dell'aria a partire dal 1° gennaio 2030. 

Per rispettare i nuovi limiti, Catania deve ridurre la concentrazione di PM10 tra il 28% e il 39%, una sfida che appare ancora lontana.

Oltre all'inquinamento atmosferico, la città vanta il triste primato del maggior numero di auto pro capite in Italia e la minor superficie di verde pubblico per abitante, fattori che peggiorano ulteriormente la qualità dell'aria.

Le richieste di Free Green Sicilia

Alfio Lisi, portavoce dell'associazione ambientalista Free Green Sicilia, denuncia: "Ogni sindaco responsabile deve adottare misure urgenti per migliorare la qualità della vita dei cittadini. Non possiamo permetterci di aspettare il 2030 per intervenire".

 

La richiesta di azioni immediate include:

  • Maggiore controllo e monitoraggio della qualità dell'aria
  • Restrizioni al traffico nelle aree più inquinate
  • Incremento delle aree verdi
  • Promozione di mezzi di trasporto sostenibili

 

La situazione ambientale di Catania richiede interventi rapidi e concreti. 

La salute dei cittadini è a rischio e le amministrazioni non possono più permettersi di ignorare il problema. Il tempo stringe e la città deve agire ora per un futuro più sostenibile e vivibile.

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