
È pazzesco:
il governo Meloni approva uno statuto che consente ennesimo mandato ENPAM
e
agli ordini di approvarsi i bilanci da soli
Di questa incredibile duplice vicenda ci occuperemo più approfonditamente sulla nostra testata consorella che si occupa di inchieste, Sudpress.
Anche perché lo scorso 27 febbraio c'è stata un'audizione innanzi alla Commissione Parlamentare Bicamerale per il controllo sugli enti di previdenza del presidente dell'ENPAM Oliveti, in carica da tempo immemorabile e con indennità altrettanto incredibile: dichiarazioni sulla vicenda degli investimenti finanziari molto interessanti, stay tuned.
Intanto veniamo alla notizia diffusa dall'associazione dei medici AMIRE, e ce ne occupiamo sulla testata dedicata al mondo dela sanità perché ci sembra che i medici non si rendano conto di troppe cose e di come queste cose ricadano direttamente sulle loro tasche e sul loro futuro.
Un disegno di legge sugli ordini dei medici e una modifica statutaria all'ENPAM, a parte tutto il resto già noto, rischiano di cristallizzare il potere e cancellare la democrazia negli Ordini dei medici: AMIRE denuncia un pericoloso attacco ai diritti dei professionisti sanitari.
Una manovra silenziosa che accende un allarme democratico
Due atti distinti, una sola conseguenza: la cancellazione della democrazia interna alla professione medica.
L'associazione AMIRE (Associazione Medici per l’Informazione e la Riforma Etica) lancia un allarme durissimo contro il governo guidato da Giorgia Meloni, accusandolo di sostenere due provvedimenti che consolidano un'oligarchia di potere ai vertici dell'ENPAM e degli Ordini dei medici, azzerando ogni forma di partecipazione da parte della base degli iscritti.
Il caso ENPAM: via libera al terzo mandato, contro ogni giurisprudenza
Il primo episodio riguarda l’approvazione da parte dei Ministeri del Lavoro, Calderone, e dell’Economia, Giorgetti, di una modifica dello statuto dell’ENPAM, l’ente previdenziale dei medici, che autorizza un terzo mandato consecutivo per gli attuali vertici, già in carica da oltre trent’anni.
Una decisione gravissima, secondo AMIRE, in violazione di pronunce della Corte Costituzionale e della Cassazione, che avevano chiaramente fissato i limiti della reiterazione dei mandati in enti pubblici non economici.
Questa mossa rappresenta una pericolosa cristallizzazione del potere, che rischia di bloccare ogni tentativo di rinnovamento in una delle istituzioni più cruciali per la sanità pubblica italiana.
Ordini professionali senza controllo: la proposta-shock del governo
Il secondo attacco, ancora più clamoroso, arriva con l'articolo 13 del Disegno di Legge 1241, in discussione al Senato, voluto dal ministro della Salute Orazio Schillaci.
Questa norma stabilisce che i bilanci preventivi e consuntivi degli Ordini delle professioni sanitarie, così come la tassa annuale di funzionamento, saranno approvati dagli stessi Consigli direttivi che li redigono, esautorando completamente le Assemblee degli iscritti.
“Una decisione senza precedenti nel diritto pubblico internazionale, un’autocertificazione che nega ogni forma di trasparenza e controllo democratico”, denuncia AMIRE nel comunicato ufficiale diffuso da Chieti il 12 aprile 2025.
In pratica, i vertici degli Ordini decidono e si approvano da soli spese, bilanci e tasse.
Una svolta autoritaria? Le conseguenze per la professione sanitaria
L’attuale assetto, stabilito dalla Legge 3/2018, prevede che gli Ordini siano enti pubblici non economici finanziati esclusivamente dai contributi degli iscritti, senza gravare sulla finanza pubblica.
Sottrarre agli iscritti la possibilità di approvare o contestare i bilanci significa togliergli ogni strumento di controllo sulla gestione economica degli enti a cui sono obbligatoriamente iscritti.
Il rischio, evidenzia AMIRE, è duplice:
Compromettere il principio costituzionale di partecipazione e democraticità;
Delegittimare progressivamente le Federazioni nazionali, con effetti sistemici sull’intero comparto della rappresentanza sanitaria.
La denuncia di AMIRE e l'appello alle istituzioni
"Fermate questo scempio" è il grido dell’associazione AMIRE che chiede il ritiro immediato dell’articolo 13 del DDL 1241 e l’annullamento della modifica statutaria dell’ENPAM.
Chiede inoltre una revisione della Legge 3/2018 per introdurre reali meccanismi di partecipazione democratica e impedire che la rappresentanza professionale diventi un fortino autoreferenziale.
Una battaglia per la trasparenza e la legalità
L’associazione AMIRE si fa portavoce di una battaglia che non riguarda solo medici e odontoiatri, ma l’intera cittadinanza, perché riguarda il controllo, la qualità e la trasparenza della sanità pubblica e privata in Italia.
La politica deve rispondere, subito.
