Il 19 marzo, in diretta su Radio Studio Centrale TV, si è svolta una nuova puntata di SudTALK, il format di approfondimento giornalistico prodotto dal Gruppo SudPress.
Un appuntamento che ha acceso i riflettori su un tema fondamentale anche per le implicazioni nel campo della salute : come le scuole e le imprese possono collaborare per supportare e valorizzare gli studenti con Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA), favorendo un'istruzione più inclusiva e innovativa.
Un dibattito ricco di spunti e soluzioni concrete
La puntata, condotta da Pierluigi Di Rosa ed Elisa Petrillo, ha visto la partecipazione di esperti provenienti da diversi ambiti: psicologia, educazione, imprenditoria e innovazione tecnologica.
Ognuno ha portato la propria esperienza e ha contribuito a delineare strategie concrete per favorire l’inclusione e il successo scolastico e lavorativo di studenti con DSA.
I punti chiave emersi dalla puntata
L'importanza della progettazione degli spazi educativi
Le tecnologie al servizio dell’educazione
Sonia Grasso, ingegnere, docente e consulente per progetti scolastici, ha evidenziato come un'architettura scolastica innovativa possa favorire l'apprendimento e il benessere degli studenti con DSA. Ha presentato il Progetto Sielte DSA, fortemente voluto dal CEO dell'azienda leader nel settore delle telecomunicazione Salvatore Turrisi.
Il progetto, attualmente in corso presso l'istituto Marconi di Catania, utilizza l’intelligenza artificiale per supportare gli studenti con difficoltà di apprendimento, offrendo strumenti tecnologici avanzati per una didattica personalizzata.
Supporto psicologico e strategie di apprendimento personalizzate
Davide Ramella, psicologo esperto in neurodivergenza, ha illustrato le migliori strategie per accompagnare studenti con DSA nel loro percorso scolastico. Ha evidenziato come il lavoro congiunto tra famiglie, docenti e specialisti possa migliorare la qualità della vita e dell’apprendimento di questi studenti.
Le difficoltà emotive e psicologiche degli studenti con DSA
Letizia Maggiore, psicologa e psicoterapeuta, ha sottolineato l'importanza del supporto psicologico per ridurre ansia, stress e frustrazione negli studenti con DSA, favorendo la loro autostima e autonomia.
Il ruolo delle scuole e l'importanza di metodi didattici innovativi
Martina Formosa, sociologa e fondatrice dell’Istituto John Dewey, ha illustrato come metodologie educative alternative, come l’approccio “senza zaino” e il metodo nord-europeo, possano migliorare l’apprendimento degli studenti con bisogni educativi speciali.
Neuroscienze e formazione professionale
Giovanni Gibiino, anestesista e formatore, ha spiegato come le neuroscienze possano fornire strumenti per ottimizzare i processi di apprendimento e migliorare la gestione delle emozioni negli studenti.
Il valore dell'inclusione nei contesti lavorativi e formativi
Giancarlo Di Rosa, studente "neurodivergente" con esperienze nel mondo della ristorazione stellata e dello studio internazionale, assegnatario di borsa di studio del corso di design allo IED di Milano, ha offerto una testimonianza diretta sul valore dell’inclusione e sulle strategie più efficaci per valorizzare il proprio talento in contesti accademici e professionali.
Uno degli aspetti più interessanti emersi dal dibattito è la necessità di una collaborazione più stretta tra scuola e impresa per favorire una didattica più inclusiva ed efficace.
Come anche il fatto che la ricerca di strumenti per il migliore apprendimento da parte di persone con neurodivergenze risulta utile anche a chi non ha determinate particolarità.
Progetti come quello realizzato da SIELTE presso l'IIS Marconi Mangano di Catania, che utilizza l’IA per la diagnosi precoce dei DSA e l'utilizzo di supporti efficaci e personalizzati, dimostrano che l’innovazione tecnologica può essere una leva fondamentale per migliorare l’apprendimento e il successo scolastico.
Temi dei quali torneremo ad occuparci perché è davvero importante imparare a capire come funzioniamo.