
Essere medici: una missione prima che una professione
Fare il medico non è solo un lavoro. È una vocazione, una missione che richiede dedizione, passione e il costante impegno a garantire ai pazienti il miglior percorso terapeutico possibile. In ambito chirurgico, questo significa unire competenze tecniche d’eccellenza a un’umanità imprescindibile, perché dietro ogni intervento c’è una vita da proteggere.
A incarnare questa filosofia è il Professore Vincenzo Di Benedetto, ordinario di Chirurgia Pediatrica all’Università di Catania e Direttore dell’Unità Operativa Complessa di Chirurgia Pediatrica del Policlinico di Catania. Il suo nome è legato a interventi complessi e innovativi, ma anche a un profondo senso di responsabilità verso i pazienti più piccoli.
Di recente, il professor Di Benedetto è stato protagonista di un delicato intervento chirurgico eseguito a Taormina in collaborazione con il Centro di Cardiochirurgia Pediatrica del Mediterraneo (CCPM). Un’operazione altamente complessa che ha richiesto un approccio multidisciplinare e un coordinamento perfetto tra le due strutture sanitarie.
Un caso straordinario: l’intervento salvavita eseguito a Taormina
L’intervento, effettuato su una bambina di 11 anni affetta da un raro tumore addominale di oltre 5 kg, ha rappresentato una vera sfida per l’équipe medica. Data la complessità della patologia e i rischi connessi, è stato necessario un intervento chirurgico altamente specializzato.
Grazie alla collaborazione tra l’Unità Operativa Complessa di Chirurgia Pediatrica diretta dal professor Di Benedetto e il CCPM di Taormina, la paziente ha ricevuto il miglior trattamento possibile. L’operazione è durata diverse ore e ha richiesto l’impiego di tecnologie avanzate e un team altamente qualificato.
Abbiamo incontrato il Professore Vincenzo Di Benedetto per approfondire l’importanza di questo intervento e discutere del futuro della sanità pediatrica in Sicilia, ma soprattutto per farci raccontare la sua storia.
Quanto è stato importante il lavoro di squadra in un intervento così delicato?
"Fondamentale. Un’operazione di questa portata richiede la massima sinergia tra chirurghi pediatrici, anestesisti, oncologi e infermieri specializzati. Il CCPM di Taormina si è dimostrato ancora una volta un centro d’eccellenza con cui è stato possibile portare a termine con successo questo intervento."
Recentemente si è parlato della chiusura del reparto di Cardiochirurgia Pediatrica di Taormina. Qual è la sua opinione?
“È una notizia che ci preoccupa molto. Taormina rappresenta un punto di riferimento per la chirurgia pediatrica. Il nostro obiettivo è garantire ai piccoli pazienti le migliori cure possibili, e una soluzione potrebbe essere accogliere il reparto al Policlinico di Catania”.
Lei è impegnato anche nel volontariato medico internazionale. Può parlarcene?
“Sì, collaboro con un’associazione di merdici che organizza missioni in Bangladesh e India. In quei Paesi, molti bambini non hanno accesso alla chirurgia pediatrica e spesso le patologie vengono diagnosticate troppo tardi. Il nostro compito è intervenire in tempo e garantire loro una seconda possibilità”.
Un messaggio per i giovani che vogliono intraprendere questa carriera?
“La medicina è una strada impegnativa, ma se si affronta con passione e dedizione può regalare immense soddisfazioni. Ricordo tutti i bambini che ho operato: ogni storia è unica e mi accompagna ogni giorno. Per me, essere chirurgo pediatrico non è solo una professione: è la mia vita”.
L’esperienza e la storia del Professore Vincenzo Di Benedetto dimostra che la chirurgia pediatrica non è solo un insieme di tecniche e conoscenze, ma un atto di responsabilità verso i pazienti più fragili.
Un modello di medicina che unisce innovazione, competenza e umanità.