Il disturbo alimentare è una veste indossata durante il processo dell’identità in costruzione. Una seconda pelle, diremmo, che diventa l’essere stesso individuale. Per questa ragione, in occasione del 15 marzo si è voluto riflettere proprio sull’identità da ricostruire, entro un complesso sinergico che dia vita alle emozioni dei pazienti, alla varietà delle sue condizioni e alla possibilità di risoluzione che è insieme riscoperta e guarigione.
In occasione della XIV Giornata Nazionale di sensibilizzazione sui Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA), la Torre Biologica F. Latteri ha ospitato il Convegno “Identità da ricostruire”, incentrato sugli approcci innovativi e multidisciplinari dediti al trattamento dei disturbi dell’alimentazione e della nutrizione. In occasione dell’evento si sono riuniti professionisti del settore sanitario, esperti d’ambito, relatori e specializzandi nella gestione della patologia.
Avvenuta l’accoglienza dei partecipanti, Maria Piana, Presidente dell’associazione di volontariato prevenzione, orientamento e sostegno dei Disturbi Alimentari “Stella Danzante” ha teso introdurre l’obiettivo dell’incontro, richiamando l’attenzione delle Istituzioni dello Stato, la necessità di sensibilizzare l’opinione pubblica e il desiderio di sostenere le persone affette da DCA e le loro famiglie.
La presentazione della prima relatrice si è rivolta alla neuropsichiatra infantile e pioniera del trattamento dei DCA, Carmelita Russo, avanzando l’interesse degli studenti e delle studentesse presenti in aula. Primo obiettivo dichiarato è stato quello di volgere uno sguardo verso i Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione, considerabili come: patologie complesse caratterizzate da “un persistente disturbo dell’alimentazione o da comportamenti inerenti l’alimentazione, che hanno come risultato, un alterato consumo o assorbimento di cibo e che compromettono significativamente la salute fisica o il disfunzionamento psico-sociale”. Seppur quando si parli di disturbi alimentari non si disponga di un’epidemiologia delineata, la dottoressa Carmelita Russo ne ha tracciato un andamento che evidenzia un incremento dei casi, l’abbassamento della fascia d’età ai 12-14 anni e alla generazione di nuovi profili complessi. A fine del suo intervento ha voluto spostare il focus sulle realtà sanitarie dedite alla causa, con una sottolineatura per l’ospedale di Acireale che dal 2001 ha sviluppato una cura particolare sui disturbi alimentari, specie in età evolutiva. Se è vero che il percorso di guarigione è difficile e in salita, è pur vero che è possibile ed è questo il messaggio ultimo di libertà della specialista.
Valentina Lucia La Rosa, Psicologa Psicoterapeuta Unict e appartenente all’associazione “Stella Danzante” è intervenuta in seguito, concentrando la sua riflessione nella fattispecie sulla persona e la necessità di approcciarsi ai DCA con multidimensionalità, nella definizione di un sistema di interazione che concordi dei piani di trattamento condivisi. Non è venuta meno la volontà di illustrare l’associazione “Stella Danzante”, nata a marzo del 2013 con: “l’obiettivo di supportare i pazienti con disturbi alimentari e le loro famiglie. L’obiettivo è dunque proprio quello di creare una rete che cura e che coinvolge tutti i sistemi di vita dell’individuo”.
Direttrice Scuola Spec. Psichiatria UNICT, Maria Signorelli, si è succeduta proponendo uno spunto di riflessione sull’ARFID o disturbo restrittivo nell’assunzione di cibo. Un disordine che si esprime come meccanismo fobico e evitante verso il cibo, correlato alla riduzione del disagio emotivo. Una terapia basata sull’integrazione multidisciplinare dell’ARFID, specifica la dottoressa Maria Signorelli, prevede: “il coinvolgimento della famiglia, la necessità di una valutazione dedicata e di un trattamento specifico di riabilitazione, l’integrazione con interventi psicoterapici e/o farmacologico e preferibilmente un monitoraggio continuo”.
A conclusione della prima mattinata si è svolta la prima edizione del premio “Maurizio Consoli” in onore alla memoria del dottor Consoli, responsabile della psicologia ospedaliera del Vittorio Emanuele e del San Marco. Battutosi per la fondazione del day hospital per i disturbi del comportamento alimentare negli adulti nel 2016, ha lasciato una traccia definitiva nel palcoscenico della vita e della professione sanitaria. Ad essere invitata per la consegna della targa è stata la moglie di Maurizio Consoli che ha consegnato il premio ad una persona che si è distinta nel campo dei DCA a Catania: dottoressa Carmelita Russo. La neuropsichiatra infantile si dice commossa per la dedica, raccogliendo il premio con onore e rappresentanza.
Il convegno è continuato nel pomeriggio con gli interventi di illustri personaggi eterogenei del panorama scientifico e ha offerto momenti di confronto e dibattito pratico. Un’opportunità quella del simposio “Identità da Ricostruire” che ha contribuito all’aggiornamento e alla formazione di nuove competenze e all’incoraggiamento di una consapevolezza autentica circa le sfide quotidiane legate alla cura dei disturbi alimentari.