
La questione sarà approfondita sulla testata consorella Sudpress che si occupa di giornalismo d'inchiesta, perché abbiamo bisogno di approfondire come sia possibile che in questa regione riescono impunemente a distruggere tutto quello che funziona mentre continuano a sprecare risorse enormi in cose che non servono a niente: vedremo.
Intanto anticipiamo la vicenda.
Il Centro Cardiologico Pediatrico del Mediterraneo (CCPM) di Taormina rappresenta un’eccellenza assoluta per la cura delle cardiopatie congenite nei bambini, non solo in Sicilia ma a livello internazionale.
Nato nel 2010 grazie alla collaborazione tra la Regione Sicilia e l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma, il centro offre cure altamente specializzate ai piccoli pazienti della Sicilia Orientale, della Calabria e persino a bambini provenienti da paesi in via di sviluppo.
Un polo di eccellenza per la cardiochirurgia pediatrica
Il CCPM è un centro all’avanguardia, con quattro unità specialistiche guidate da esperti del Bambino Gesù:
Cardiologia Pediatrica
Anestesia e Rianimazione post-cardiochirurgica
Cardiochirurgia Pediatrica
Coordinamento Infermieristico
Negli anni, il CCPM ha trattato oltre 6.500 pazienti ricoverati, di cui 4.800 sottoposti a interventi chirurgici o procedure avanzate.
Di particolare rilievo è risultato essere lo sviluppo del percorso nascite “protetto”, regionale ed extraregionale, per cui le madri portatrici di feto cardiopatico vengono trasferite in caso di urgenza ed emergenza attraverso lo STAM (Sistema di Trasporto Materno Assistito), e subito dopo il parto il neonato viene accolto in base alle condizioni cliniche presso l’Unità di Terapia Intensiva Neonatale o presso la Terapia Intensiva post Cardiochirurgica ed infine, se le condizioni sono stabili, presso l’Unità Operativa di Cardiologia Pediatrica.
Viceversa nel caso di parto elettivo, la programmazione avviene mediante pianificazione multidisciplinare in base alla cardiopatia congenita, dal 2010 sono oltre 1200 i parti “protetti” avvenuti presso il Centro taorminese.
Sulla base dell’esperienza maturata presso il “Bambino Gesù” di Roma è stato creato l’ECMO Team dedicato al trasporto di piccoli pazienti affetti da insufficienza cardiorespiratoria e necessitanti di un cuore ed un polmone artificiale e per cui non è possibile un trasporto presso il CCPM.
Pertanto un Team multidisciplinare composto da Anestesista, Cardiochirurghi, Tecnici di Perfusione Cardiocircolatoria e infermieri specializzati si sposta nell’ospedale in cui è ricoverato il paziente impianta l’ECMO e trasporta presso il CCPM il piccolo paziente.
Un centro di riferimento internazionale
Grazie alla collaborazione con luminari della cardiochirurgia pediatrica mondiale, il CCPM si è affermato come un centro di riferimento non solo per la Sicilia, ma per l’intero Mediterraneo. Le sue attività scientifiche e formative hanno contribuito allo sviluppo della cardiochirurgia pediatrica in paesi come India, Tanzania, Namibia, Mozambico, El Salvador e Panama.
Sin da subito sono state avviate delle collaborazioni internazionali con diversi esperti che hanno partecipato ala formazione on site dello staff del CCPM. Il Prof. Joe DeGiovanni, Direttore della Cardiologia Pediatrica di Birmingham, il Prof. Jochem Weill Direttore della Cardiologia Pediatrica di Stoccarda, il Prof. Nikolaus Haas Direttore della Cardiologia Pediatrica di Monaco di Baviera, il Prof. Mark Galantowicz Direttore della Cardiochirurgia Pediatrica di Columbus negli Stati Uniti, i Professori Pascal Vouhè e Olivier Raisky dell’Ospedale Necker Enfant Malade di Parigi, il Prof. Emre Belli Direttore della Cardiochirurgia Pediatrica dell’Ospedale Marie Lanneloungue di Parigi, il Prof. Phil Saul Direttore della Cardiologia Pediatrica dell’Ospedale del Nord Carolina negli Stati Uniti, la Prof. Jane Sommerville fondatrice del primo reparto al mondo dedicato al trattamento dei pazienti adulti con cardiopatia congenita.
La Professoressa Sommerville, presente presso il CCPM in diverse occasioni, ha avviato insieme allo staff cardiologico del Centro, un ambulatorio dedicato ai GUCH che a tutt’oggi accoglie pazienti da regione Sicilia e Calabria.
Dal 2010 a tutt’oggi, oltre 750 bambini affetti da cardiopatie congenite complesse hanno ricevuto un trattamento chirurgico definitivo nei loro paesi di origine grazie alle attività internazionali del world team del CCPM.
Insieme alle Associazione Mending Kids International di Los Angeles, La Chein de L’Espoir di Parigi, Save A Children Heart di Tel Aviv, Heart for All di Ginevra, Heart Foundation di Bruxelles.
Le attività internazionali del team del CCPM si sono svolte sempre a titolo gratuito in diversi paesi come: Madurai in India, Dar Es Salam e Mwanza in Tanzania, Windohek in Namibia, Molepolole in Botswana, Maputo in Mozambico, Antananarivo in Madagascar, Pamplemousses in Mauritius, San Salvador in El Salvador e Panama City a Panama.
Nel 2019 il Prof. Bill Novick – pioniere delle missione umanitarie nei paesi del terzo mondo – Direttore della “Novick Cardiac Alliance” partner dell’Organizzazione delle Nazioni Unite - ha visitato il CCPM invitando il team ad una missione ufficiale ONU di supporto alle attività cliniche presso l’Ospedale di Benghazi in Libia. Nel Gennaio 2020, personale del CCPM è stato presente a Benghazi ed insieme ai colleghi libici è stato riavviato il programma di cardiochirurgia pediatrica interrotto dall’invasione ISIS e guerra civile. Nel 2021 missioni presso l’Ospedale Nazionale di Tripoli e l’Ospedale Pediatrico di Najaf in Iraq.
Nel 2016 il CCPM ha ricevuto il riconoscimento come migliore Dipartimento di Cardiochirurgia Pediatrica del Meridione d’Italia e nel 2021 la più importante rivista scientifica europea riporta come il CCPM sia stato l’unico Centro attivo nel Meridione durante l’intera emergenza Covid.
In accordo alla convenzione con l’Ospedale Pediatrico “Bambino Gesù” di Roma, il personale sanitario del CCPM ha ricevuto un periodo di formazione e training presso il Dipartimento Medico – Chirurgico delle Cardiopatie Congenite in relazione alle competenze ed all’area di interesse specifico.
Il CCPM è in continuo contatto con OPBG Roma su tutte le attività cliniche ed assistenziali relative ad imaging avanzato, strategia multidisciplinare su casi alta complessità, management infettivologico condiviso, valutazioni per patologie associate extra cardiache, scompenso cardiaco, trapianto cuore e cuore artificiale, valutazione continua indicatori di esito e qualità. Infine rimane centrale la pronta disponibilità 24/24 del personale sanitario OPBG per richieste in urgenza ed emergenza anche per patologie non cardiache.
L’attività scientifica gestita da OPBG insieme al personale del CCPM è stata caratterizzata da eventi scientifici internazionali annuali che hanno visto coinvolto come relatori o come moderatore personale medico ed infermieristico del CCPM consentendo un miglioramento dell’attività assistenziale ed un continuo confronto con i centri di riferimento internazionali.
La sinergia tra il Bambin Gesù di Roma ed il CCPM di Taormina è un alchimia straordinaria, ha consentito a Regione Sicilia di sviluppare una generazione di professionisti dediti alle cardiopatie congenite che sta rapidamente diventando attrazione per le nuove generazioni sia nazionali che internazionali che si riferiscono al Centro.
I grandi risultati ottenuti sono il frutto dell’abnegazione, della concentrazione, della serietà, l’impegno di tutto il personale assegnato al Centro e dallo straordinario bagaglio culturale e di know-how di un’ospedale come il Bambino Gesù che ha fatto dell’alta complessità, della ricerca e dell’avanzamento tecnologico in ambito pediatrico il suo punto di forza.
Il pericolo imminente: la scadenza della convenzione con il Bambino Gesù
Nonostante i risultati straordinari, il futuro del CCPM è seriamente a rischio. La convenzione con l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, già prorogata annualmente dal 2016, scadrà il 31 luglio 2025. Il Ministero della Salute ha suggerito l’inserimento del centro all’interno di una struttura che preveda anche la Cardiochirurgia per Adulti, ma al momento non è stata trovata alcuna soluzione concreta.
L'assurdità di un solo centro a Palermo: un calvario per le famiglie, ma si può essere così incoscienti?
La chiusura del CCPM di Taormina rappresenterebbe un colpo devastante per la sanità pediatrica siciliana.
Pensare di concentrare tutta la cardiochirurgia pediatrica a Palermo significherebbe costringere centinaia di famiglie della Sicilia Orientale e della Calabria a viaggi estenuanti per garantire cure salvavita ai propri figli.
In una regione con gravi carenze infrastrutturali e difficoltà nei trasporti, un simile scenario sarebbe ingiusto e inaccettabile.
Non si può trasformare il già doloroso percorso di cura di questi bambini in un calvario logistico e umano.
Serve un intervento immediato
Il CCPM di Taormina non può e non deve chiudere.
È necessario che la Regione Sicilia e il Ministero della Salute trovino una soluzione strutturale definitiva, garantendo la continuità del servizio e il mantenimento delle professionalità che hanno reso questo centro un’eccellenza internazionale.
Le vite di centinaia di bambini e il diritto alla salute delle future generazioni dipendono dalle scelte che verranno fatte nei prossimi mesi.
È tempo di agire, prima che sia troppo tardi.