
La Società Italiana di Neuropsicofarmacologia (Sinpf) rilancia l’importanza di un intervento precoce nelle scuole per contrastare il crescente disagio giovanile. I dati parlano chiaro: metà delle patologie mentali si manifesta prima della maggiore età , e la prevenzione in questa fase può fare la differenza per il benessere futuro.
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Salute mentale e giovani: l'allarme della Sinpf
Si è concluso il XXVI Congresso nazionale della Società Italiana di Neuropsicofarmacologia (Sinpf), durante il quale i presidenti Claudio Mencacci e Matteo Balestrieri hanno lanciato un appello fondamentale: "I medici psichiatri e la salute mentale devono tornare nelle scuole, nel periodo in cui il 50% dei disturbi mentali inizia a manifestarsi".
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Il congresso, che ha visto la partecipazione di oltre mille esperti, ha affrontato i temi più attuali in ambito neurologico e psichiatrico, con 16 sessioni plenarie, 25 sessioni parallele e la presentazione di più di 20 nuovi studi. Tra i principali argomenti trattati vi sono la correlazione tra salute mentale e nuove tecnologie, l'impatto della pandemia sulla psiche dei giovani e le nuove frontiere terapeutiche.
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L’emergenza salute mentale tra i giovani
I numeri sono allarmanti:
Un quarto degli accessi al pronto soccorso pediatrico è legato a problemi di salute mentale, spesso connessi al consumo di sostanze stupefacenti.
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Il 50% dei disturbi mentali insorge prima dei 18 anni.
Quasi due casi su tre si manifestano prima dei 30 anni.
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Secondo Mencacci e Balestrieri, è necessario sfruttare al meglio il periodo scolastico per sensibilizzare i ragazzi su questi temi e favorire interventi precoci. L’obiettivo è chiaro: salvaguardare il loro futuro attraverso programmi di screening e azioni mirate.
A sottolineare l’urgenza di questi interventi è anche l’aumento dei fenomeni di autolesionismo e tentativi di suicidio tra gli adolescenti, che negli ultimi anni hanno registrato una crescita preoccupante. I disturbi d'ansia e la depressione, inoltre, sono sempre più diffusi tra i ragazzi, influenzando la loro capacità di socializzazione e il rendimento scolastico.
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L'importanza di un'Agenzia nazionale per la salute mentale
Una delle proposte più rilevanti emerse durante il congresso è la creazione di un’Agenzia nazionale sulla salute mentale, per coordinare interventi e risorse su tutto il territorio. Tale struttura avrebbe il compito di promuovere strategie uniformi e garantire un accesso equo ai servizi di supporto psicologico.
"La psichiatria italiana deve prendere consapevolezza del crescente disagio giovanile, collaborando con neurologia, farmacologia, pediatria e neuropsichiatria infantile, insieme alle istituzioni, per fornire risposte concrete e adeguate", sottolineano Mencacci e Balestrieri.
Tra le funzioni dell’agenzia vi sarebbe anche il monitoraggio del fenomeno, con la raccolta di dati epidemiologici dettagliati per comprendere meglio le dinamiche del disagio mentale e valutare l'efficacia delle misure adottate.
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Psicofarmaci e consumo giovanile: i rischi del 'fai da te'
L'uso degli psicofarmaci, in particolare antidepressivi e benzodiazepine, è in costante aumento, con una crescita annua del 2%. Le benzodiazepine, in particolare, sono tra i farmaci più prescritti in Italia, ma spesso il loro utilizzo non segue un percorso medico corretto:
Il 40% delle prescrizioni viene gestito con il 'fai da te', mettendo a rischio la salute dei pazienti.
Fino a un terzo dei farmaci utilizzati dai giovani viene acquistato illegalmente sul web, per scopi non terapeutici.
Questi farmaci vengono spesso usati per lo sballo, il recupero post-sballo o il miglioramento delle performance scolastiche, con gravi conseguenze per la salute mentale e fisica. Inoltre, la scarsa consapevolezza dei loro effetti collaterali porta molti giovani a sottovalutare i rischi connessi a un uso improprio, incrementando i casi di dipendenza e reazioni avverse.
Uno dei temi affrontati nel congresso è stata la necessità di avviare campagne di sensibilizzazione mirate a informare i giovani sugli effetti dannosi dell’abuso di psicofarmaci e sostanze sintetiche.
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Comunicazione e social media: il ruolo degli influencer
Un altro aspetto cruciale evidenziato dai presidenti Sinpf è la necessità di una corretta comunicazione sulla salute mentale nei social media.
"Dobbiamo imparare a comunicare meglio con i giovani, fornendo informazioni scientifiche affidabili e accessibili. Gli influencer, prima di esprimersi su questi temi, dovrebbero consultare specialisti autorevoli, evitando di diffondere messaggi fuorvianti", spiegano Mencacci e Balestrieri.
La diffusione di contenuti poco accurati e sensazionalistici sui social può portare a una percezione distorta delle patologie mentali, rendendo ancora più difficile il percorso di chi ne soffre. Per questo motivo, è essenziale che le piattaforme digitali collaborino con gli esperti per promuovere un'informazione consapevole e responsabile.
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Il Congresso Sinpf ha evidenziato la necessità di un cambio di paradigma nella gestione della salute mentale giovanile. Dalla scuola agli influencer, passando per le istituzioni e il controllo dei farmaci, ogni attore deve fare la sua parte per proteggere le nuove generazioni dal crescente disagio psicologico.
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Le strategie proposte includono il rafforzamento dell’assistenza psicologica nelle scuole, il monitoraggio dell’uso degli psicofarmaci tra i giovani, la regolamentazione della comunicazione digitale e la creazione di una rete integrata tra le diverse discipline mediche per affrontare il problema con un approccio multidisciplinare.
Solo con un impegno collettivo e strategie mirate sarà possibile contrastare l’aumento dei disturbi mentali tra le nuove generazioni e garantire loro un futuro più sano ed equilibrato.