
La menopausa è una tappa naturale nella vita di ogni donna, ma può accompagnarsi a disturbi e cambiamenti più o meno complessi.
Il termine deriva dal greco antico: men (mese) e pausis (fine), e indica letteralmente la “fine del ciclo mestruale”.
Si considera una donna in menopausa quando sono trascorsi 12 mesi consecutivi dall’ultima mestruazione.
Spesso, però, i primi sintomi si manifestano già durante la perimenopausa, anticipando il momento ufficiale.
In Italia, l'età media dell'ultima mestruazione si colloca intorno ai 51 anni.
Secondo i dati ISTAT del 2023, l'aspettativa di vita per le donne italiane è di 85,2 anni.
Questo significa che, con il progressivo aumento della longevità, ogni donna trascorre quasi metà della propria vita in menopausa.
Per questo motivo, la menopausa non dovrebbe essere vista come un termine, ma come l’inizio di una nuova fase della vita, ricca di opportunità e potenzialità, che merita un sostegno adeguato a garantire benessere e qualità della vita a lungo termine.
Dal punto di vista ormonale, uno degli aspetti più significativi della menopausa è la drastica riduzione dei livelli di estrogeni, ormoni che svolgono un ruolo fondamentale in numerosi processi fisiologici durante l’età fertile.
La carenza di estrogeni è la causa principale dei sintomi climaterici- vampate di calore, sudorazioni notturne, alterazioni del tono dell’umore, difficoltà nel sonno, dolori articolari, problemi di concentrazione e di memoria, e cambiamenti della pelle.
Questa carenza ha anche un impatto a lungo termine, contribuendo all’insorgenza di condizioni come osteoporosi, malattie cardiovascolari e disturbi metabolici.
Le vampate di calore e le sudorazioni notturne sono tra i sintomi più comuni della menopausa, colpendo oltre l'80% delle donne.
Sebbene il picco di frequenza si verifichi intorno all'ultimo ciclo mestruale, le vampate di calore possono iniziare anche prima, durante la transizione verso la menopausa, e persistere per anni, con una media di 7,4 anni.
Le vampate di calore vengono spesso considerate un passaggio inevitabile, un prezzo da pagare per essere donne.
Ma non dovrebbe essere così.
Le vampate non solo rappresentano un sintomo fastidioso che impatta significativamente la qualità della vita delle donne ma possono essere anche particolarmente pericolose per la salute.
Diversi studi hanno mostrato che le donne che soffrono di vampate frequenti e severe possono avere un rischio aumentato di sviluppare patologie cardiovascolari.
Le vampate di calore moderate-severe necessitano di essere trattate!
Fortunatamente, oggi abbiamo a disposizione un ampio spettro di terapie, sia ormonali che non, per rispondere alle diverse esigenze di ogni donna.
La terapia ormonale sostitutiva (TOS) è, ad oggi, la soluzione più efficace per combattere i sintomi vasomotori della menopausa.
Eppure, in Italia, solo il 4-5% delle oltre 10 milioni di donne in menopausa ne fa uso.
Questo dato sorprendente è il riflesso di un persistente timore e di una percezione spesso negativa verso la TOS, alimentati da informazioni incomplete o superate.
È importante chiarire che la TOS non è una terapia unica, ma un insieme di molecole ormonali progettate per sostituire quegli ormoni sessuali che le ovaie, con l’arrivo della menopausa, smettono naturalmente di produrre.
Oggi disponiamo di nuove formulazioni, molto più avanzate e sicure rispetto al passato.
Esistono numerose opzioni terapeutiche in commercio, ciascuna con caratteristiche specifiche, progettate per adattarsi alle esigenze individuali delle donne.
Per ottenere il massimo beneficio dalla TOS, è essenziale una valutazione personalizzata e attenta, che consideri i bisogni specifici, lo stato di salute generale e le preferenze di ogni donna.
Questo approccio consente di trovare un equilibrio ottimale tra i benefici offerti dalla terapia e i possibili rischi.
Numerose evidenze scientifiche dimostrano che le donne che presentano sintomi vasomotori moderato-severi sono le donne che traggono i maggiori benefici dalla TOS.
Gli studi più recenti sottolineano che l'inizio della terapia entro i primi dieci anni dall’ultima mestruazione e prima dei 59 anni, è associato a un profilo di sicurezza ottimale.
In questo contesto, i benefici della TOS, in termini di miglioramento del benessere, della salute generale e della qualità della vita, superano di gran lunga i rischi legati al trattamento.
Per le donne che entrano in menopausa precoce, naturale o chirurgica, sotto i 45 anni – e ancor più sotto i 40 – l’impiego della TOS è particolarmente cruciale.
È stato ampiamente dimostrato che questa terapia non solo previene la perdita di massa ossea e il rischio di fratture, ma riduce significativamente il rischio cardiovascolare e la mortalità complessiva rispetto alle donne non trattate.
Per le donne che non possono o non vogliono utilizzare la terapia ormonale sostitutiva (TOS) per affrontare i sintomi della menopausa, oggi esistono soluzioni innovative non ormonali.
Tra queste, spicca una nuova classe di molecole che agiscono direttamente sul meccanismo alla base delle vampate di calore.
Fezolinetant, capostipite di questa classe, è già disponibile in Italia e rappresenta una vera svolta nella gestione dei sintomi vasomotori.
Questa terapia per via orale agisce bloccando il recettore della neurochinina 3 (NK3R), una proteina chiave nel centro termoregolatore dell'ipotalamo, responsabile dell’attivazione delle vampate di calore.
Neutralizzando questo meccanismo, fezolinetant riesce a ridurre rapidamente la frequenza e l’intensità delle vampate, con effetti evidenti già dalla prima settimana di trattamento.
Offrendo un’alternativa sicura ed efficace, questa molecola rappresenta un’importante innovazione per migliorare la qualità della vita delle donne in menopausa, senza ricorrere agli ormoni.
Esistono poi delle terapie androgeniche, che agiscono su alcuni sintomi specifici della menopausa.
Gli androgeni, spesso erroneamente considerati esclusivi dell’uomo, giocano invece un ruolo cruciale nel benessere globale della donna, influenzando aspetti fondamentali come l’energia, la vitalità, la densità ossea, la composizione corporea e, non ultimo, la salute sessuale.
Tra le opzioni terapeutiche, il testosterone, da solo o in associazione alla TOS, si è rivelato particolarmente efficace per le donne in menopausa che soffrono di desiderio sessuale ipoattivo (HSDD), una condizione che può compromettere profondamente la qualità della vita.
In Italia, tuttavia, mancano formulazioni di testosterone specifiche per le donne, ma si può ricorrere a gel a base di testosterone sviluppati per gli uomini, con dosaggi opportunamente adattati alle esigenze femminili.
Un altro alleato prezioso è il DHEA (deidroepiandrosterone), un pro-ormone che si trasforma in androgeno o estrogeno a seconda del tessuto in cui viene metabolizzato, offrendo così un’azione mirata e personalizzata.
Il DHEA somministrato per via vaginale è particolarmente utile per trattare i sintomi dell’atrofiavulvo-vaginale.
Agendo localmente con un effetto sia androgenico che estrogenico, il DHEA migliora l’elasticità dei tessuti vaginali, la lubrificazione e il comfort, con un impatto positivo anche sulla vita sessuale.
I sintomi della menopausa variano profondamente da donna a donna. Il trattamento deve essere sempre personalizzato, frutto di una scelta condivisa tra medico e paziente, che tenga conto delle esigenze, delle preferenze e delle caratteristiche individuali.
Non esiste una soluzione valida per tutte.
Oltre alle strategie farmacologiche, è essenziale ricordare che le basi di una gestione efficace includono anche modifiche cruciali dello stile di vita, come smettere di fumare, mantenere un'alimentazione equilibrata, praticare regolare attività fisica e favorire una buona qualità del sonno.
La menopausa non è soltanto una fase di cambiamento, ma un’opportunità per ripensare a fondo il proprio benessere e investire nella salute a lungo termine.
Con il giusto supporto medico e una strategia su misura, ogni donna può trasformare questa transizione in una fase di rinnovamento e di nuove possibilità.