Schillaci: “Le Case di comunità funzioneranno solo con medici famiglia al lavoro 16-18 ore”
Un piano per rilanciare la medicina di base
Il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, è intervenuto con fermezza sulla necessità di rafforzare il ruolo dei medici di medicina generale (MMG) per garantire il successo delle Case di comunità, un pilastro delle riforme previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr). Durante il suo discorso all’evento Più investimenti per il riscatto della sanità. La via italiana per la tutela della salute, tenutosi ad Atreju presso il Circo Massimo a Roma, il Ministro ha dichiarato:
“I medici di medicina generale sono la prima barriera dei pazienti, bisogna dare nuovo lustro alla loro figura e fare sì che il corso di formazione regionale diventi una scuola di specializzazione.”
Lavorare fino a 18 ore nelle Case di Comunità
Schillaci ha sottolineato l'importanza della presenza costante dei MMG all'interno delle strutture delle Case di comunità. Il Ministro ha proposto un impegno lavorativo che vari tra le 16 e le 18 ore per ogni medico, al fine di evitare che queste strutture diventino delle semplici “cattedrali nel deserto”.
“Non possiamo pensare di usare al meglio i fondi del Pnrr se i medici di medicina generale non passeranno un numero determinato di ore nelle Case di comunità, pensate non da noi e senza immaginare di metterci dentro il personale”, ha affermato Schillaci.
La riforma della formazione medica
Un altro punto chiave del discorso ha riguardato la necessità di trasformare il corso di formazione regionale per i medici di base in una vera e propria scuola di specializzazione. Questo cambiamento sarebbe cruciale per valorizzare ulteriormente la figura del medico di famiglia, garantendo una formazione più strutturata e riconosciuta.
L'uso responsabile dei fondi pubblici
Schillaci ha anche lanciato un monito sull’utilizzo delle risorse destinate alla sanità, in particolare i fondi per ridurre le liste d'attesa. “Se guardiamo un recente documento della Corte dei Conti – ha ricordato il Ministro – emerge che gran parte dei soldi che sono stati messi per le liste d'attesa, poi, purtroppo, da molte Regioni non sono stati spesi. Quindi, quando chiedono più risorse, io dico: prima spendete i soldi che avete avuto – e spendeteli bene – poi insieme cercheremo di avere più fondi”.
L'impatto sul sistema sanitario nazionale
Queste dichiarazioni evidenziano un approccio deciso e pragmatico da parte del Ministro della Salute, che punta a rafforzare l’efficienza del Sistema Sanitario Nazionale attraverso un uso mirato delle risorse e un maggiore coinvolgimento dei medici di base nelle nuove strutture territoriali. L'obiettivo è garantire un'assistenza più capillare, sostenibile e vicina alle esigenze dei cittadini.
Le Case di comunità rappresentano una sfida cruciale per il futuro della sanità italiana. Solo attraverso un impegno concreto dei medici di medicina generale e un uso responsabile dei fondi pubblici si potrà evitare che queste strutture rimangano inutilizzate, trasformandole in veri e propri centri di assistenza per la popolazione.